Soluzioni dalla natura

Soluzioni basate sulla natura per la mitigazione climatica

Le emissioni di anidride carbonica non sono causate solo dalla produzione e dai consumi energetici, ma sono anche correlate all’uso del territorio: agricoltura, foreste, pascoli, prati e torbiere e altri usi del suolo. In parallelo il riscaldamento globale sta avendo impatti gravi su questi ecosistemi: questi settori sono da un lato parte della soluzione dall’altro parte del problema.

Le foreste da sole assorbono il 29% delle emissioni antropiche, gli oceani il 26%. Siamo debitori alle foreste e agli oceani di abbattere ogni anno più della metà delle nostre emissioni di gas serra, ma ancora per quanto tempo?

Parallelamente i settori che hanno a che fare con il territorio (agricoltura, foreste e altri usi del suolo, quello che gli esperti chiamano AFOLU) sono responsabili del 23% delle emissioni totali, una cifra che arriva al 37% se si includono i processi di trattamento dei prodotti alimentari, come spiegato molto bene da questo rapporto speciale dell’IPCC del 2019. Questo vuol dire che le attività umane esercitano un’enorme pressione sul pianeta attraverso l’utilizzo del 73% delle terre emerse (ghiacci esclusi). Il tema è molto complesso perché se da una parte la strada delle soluzioni spinge verso azioni immediate come la riforestazione per aumentare la capacità del pianeta di assorbire e trattenere carbonio, dall’altra parte il suolo è soggetto ad una elevata competizione tra attività diverse.

Gaialab – una piattaforma di idee e azioni ispirate alla natura

Gaia – come veniva chiamata la Terra fin dall’antichità e la sua biosfera – è stata fino ad ora capace di autoregolarsi e rispondere ai fattori che alterano gli equilibri naturali. La crisi climatica in corso è tuttavia un acceleratore rapidissimo di cambiamento che può, dai segnali in corso, sconvolgere i meccanismi alla base della vita della Terra come l’abbiamo conosciuta fino ad ora.

Iguana - Gaialab
Iguana marina – Isole Galàpagos

Le iguane marine delle Isole Galàpagos, a causa del riscaldamento dell’oceano, sono impattate dal riscaldamento dell’oceano e si stanno adattando. Ma fino a quando questi iconici rettili resisteranno?

Ecosistemi marini e terrestri sono legati da complessi meccanismi di retroazione e sono alla base della regolazione del clima sulla Terra. Agire ora con azioni che  non solo riduccono la CO2, ma migliorano la loro funzionalità e complessità ecologica, la ricchezza delle specie, la resilienza di fronte agli eventi estremi, è cruciale per l’uomo e tutte le specie  della Terra.

Secondo il rapporto del WWF Living Planet Report’, dal 1970 al 2016 la Terra ha perso almeno il 70% della biodiversità come popolazione di specie selvatiche. Sul fronte specie arboree, il 30% sono minacciate di estinzione secondo BGCI’s ‘State of the World’s Trees’. Questi trend mettono in luce l’interconnessione simbiotica tra popolazione umana, natura e il pianeta. Le azioni ispirate alla natura hanno la potenzialità di contribuire in modo sostanziale ad affrontare la crisi climatica, ridurre la perdita di biodiversità e non ultimo raggiungere gli obiettivi della visione olistica di One Health, l’approccio che riconosce come la salute degli ecosistemi sia interconnessa a quella degli umani, delle piante e degli animali.

Alpi orientali Gaialab
IAlpi orientali, lariceto – Gli ambienti alpini sono tra i più impattati in Europa dall’innalzamento delle temperature. Foto Dario Di Gallo

Le  soluzioni basate sulla natura sono moltissime, possono essere adattate ai territori, ai piani clima, agli stili alimentari, alle possibilità finanziarie, al contesto  urbanistico – città, periferie e campagne.

Le soluzioni basate sulla natura sono un pool di azioni per proteggere, gestire sostenibilmente e ripristinare gli ecosistemi naturali. La loro piena realizzazione ha un potenziale di mitigazione di 5-11 GtCO2 entro il 2030 e 10-18 GtCO2 entro il 2050 (UNEP, IUCN 2021).

Gaia Stefanelli

Grafico Soluzioni
Fonte: dati UNEP, IUCN 2021

Nature4climate ha provato a descrivere e quantificare  il potenziale  di riduzione delle emissioni che  proviene da azioni di conservazione, migliore gestione  e ripristino, di ecosistemi terrestri nel mondo e in Italia, in un atlante mondiale delle soluzioni climatiche basate sulla natura. Per l’Italia  è emerso un potenziale di 18,54 milioni di tonnellate di CO2  equivalente,  da raggiungere principalmente attraverso la riforestazione, la gestione di concimi e reflui zootecnici, l’agroforestazione, la migliore gestione forestale, la coltivazione di legumi.

Gaialab è nata per sviluppare e far conoscere azioni e progetti di contrasto alla crisi climatica e di salvaguardia degli ecosistemi terrestri, nonché per dar voce a quelle persone che con impegno e ideali si impegnano per salvare la Terra.